I dammusi di Lampedusa


I dammusi di Lampedusa

dammusiQuando parliamo di “dammusi” siamo portati immediatamente a pensare non certamente a Lampedusa eppure, anche in quest’isola, questa peculiare forma architettonica ha avuto una sua diffusione non indifferente.
Ancora oggi, se ci addentriamo nell’interno, con un occhio al panorama ed uno alla natura che ci circonda, possiamo ammirare i resti di queste antiche  costruzioni, d’origine contadina.
Il fascino è innegabile, ed è forse proprio per questo fascino legato ai bei tempi andati che, in un’isola come Lampedusa, complice la sua posizione nel centro del Mediterraneo e quindi l’idea di remoto che trasmette,  anche l’idea di poterci dormire  dentro e quindi lasciarci trasportare ancor di piu’ in una dimensione “fuori dall’ordinario”, ha un suo particolare appeal.
Approfittiamo quindi per una breve storia sulle origini di questa particolare forma architettonica, peraltro diffusa anche fuori dalla Sicilia.
I dammusi rappresentano una forma abitativa contadina, non a caso i primi sull’isola di Lampedusa vennero costruiti dai coloni portati da Bernardo Maria Sanvisente nel 1843, quando l’isola conobbe un periodo di sviluppo.
L’origine etimologica della parola “dammuso” è incerta: alcuni studiosi propendono per l’origine latina: da “domus”; altri per quella greca “domation”, a sua volta diminutivo di “doma”, tutte con significato di casa; altri ancora insistono sull’origine araba “damus”. Sta di fatto che, comunque, nelle lingue, e sopratutto in quelle del bacino mediterraneo, i termini linguistici spesso si soprappongono e si fondono fra loro ed anche nella nostra penisola troviamo diverse grafie: dammusu, ddammuso, tammuso.
Come abbiamo detto i dammusi sono presenti anche in altri luoghi dell’italia, dove, a differenza di quelli lampedusani, prendono a volte la forma di grotte scavate nella roccia e ricoperte all’interno con blocchi di pietra calcarea, con estensioni per ampliarne la superficie realizzate sempre con la stessa tecnica costruttiva: e forse qui possiamo ritrovare assonanze con la parola maltese “demus” che indica una tomba scavata nella roccia.
Il dammuso “classico” è dunque una costruzione in genere priva di fondamenta,  formata da due filari in pietra, da un tetto a cupola con una camera d’aria ed un sistema di raccolta delle acque piovane in cisterne prossime. Seppure figlio della civiltà contadina è innegabile che il dammuso sia stato progettato  ed edificato con modalità atte ad ottimizzarlo in relazione alle caratteristiche climatiche. E’ singolare rilevare come, generalmente, le pietre utilizzate per la costruzione  a secco provengano direttamente dal terreno circostante con un’ottimizzazione quindi del lavoro: si ripuliva il terreno che poi si sarebbe coltivato.
Sull’isola di Lampedusa, grazie ad un’ intelligente opera di restauro, è fruibile il dammuso “Casa Teresa”, si trova sulla via Ponente e risale al 1870 circa, rappresentando così la costruzione in pietra piu’ antica e caratteristica di Lampedusa e costituisce un esempio di come si viveva nell’isola.