Un’isola è un microcosmo e Lampedusa non sfugge a questa definizione. Ed un’isola è fatta non solo del suo mare, delle sue spiaggie o della sua stagione turistica ma, anche e sopratutto, dei suoi abitanti.
Di certo, complice la terribile emergenza umanitaria che, con gli sbarchi ed i naufragi, ha portato alla ribalta Lampedusa, molti dei suoi abitanti, gente normale come tanti, si sono trovati “catapultati”, loro malgrado, in storie e realtà fuori dell’ordinario divenendo così, gente speciale: testimonial di quest’emergenza, fra gli altri, il medico di Lampedusa, Pietro Bartolo che, dal lontano 1992, è divenuto - con infaticabile abnegazione - il primo “faro” medico di chi sbarca sull’isola. Le sue - tante - storie, la sua esperienza umana e medica, hanno trovato finalmente voce nel libro, scritto con Lidia Tilotta, “Lacrime di sale” per i tipi Mondadori nel 2016: un racconto forte e toccante.
Ma, come Lampedusa non è solo e semplicemente natura e tramonti, la sua gente non è solo nell’emergenza, e le loro piccole o grandi storie fanno parte del tessuto dell’isola, ognuna con eguale dignità.
Nel corso delle mie ricerche mi sono imbattuta, fra gli altri, in un canale “You Tube” dedicato all’isola, alla sua storia ed ai suoi abitanti, decisamente interessante “ Lampedusa day by day” a cui devo dare credito per avermi fatto scoprire aspetti della vita dell’isola che, altrimenti, non avrei potuto conoscere. Le interviste proposte mi hanno affascinato e mi piace, quindi, riproporvene piccoli sunti, per potervi raccontare anche altri aspetti di quest’isola speciale ed unica: molte delle persone interpellate sono “in là” con gli anni e le interviste stesse non sono recentissime: uno spunto in più per andare personalmente sull’isola a cercare di incontrarli, a me, comunque, piace parlarne al presente perché sono parte dell’isola e della sua storia.
Personaggio affascinante, nella sua composta saggezza, è Giovanni. “pescatore ereditario” come ama definirsi lui, sbarcò sull’isola a seguito del padre proveniendo da Favignana. Ha vissuto tutta la storia della pesca sull’isola, dalle prime “lampare” per la pesca degli sgombri in un mare ricco e pescoso, con le loro lampade all’acetilene e le poche attrezzature ai giorni d’oggi in cui le barche sono all’avanguardia ma il pesce è diminuito colpa, a suo dire, dello sfruttamento intensivo dagli anni ‘90 in poi da parte anche dei pescatori provenienti dalla Tunisia. Come tutti gli uomini di mare è un po’ filosofo e tanto religioso ma, sopratutto, è un’inestimabile saggio.